Il professore Pietro Siino era nato a
Capaci, in provincia di Palermo, il 4 gennaio 1928. La sua vita, di uomo e di
studioso, è stata intensa; vissuta con umiltà e generosità, con ironia e
intransigenza. Ha dedicato le sue energie intellettuali e morali allo studio e all'insegnamento, ha coltivato la passione della ricerca storica e approfondito
temi dell’età contemporanea siciliana e nazionale.
La sua produzione scientifica e la partecipazione come relatore a numerosi convegni di studio promossi da prestigiosi istituti culturali in Sicilia, in Italia e all’estero, attestano la sua chiara fama di storico attento e rigoroso.
La sua produzione scientifica e la partecipazione come relatore a numerosi convegni di studio promossi da prestigiosi istituti culturali in Sicilia, in Italia e all’estero, attestano la sua chiara fama di storico attento e rigoroso.
Ha svolto quella che considerava una
missione educativa dal 1949 al 2003, da maestro elementare e poi da docente
universitario, insegnando nel Collegio Comunale di Veroli, in provincia di
Frosinone, e successivamente all'Università degli Studi di Palermo, dove ha
tenuto le cattedre di Storia del Risorgimento e di Storia della Storiografia.
Ha diretto con successo l’Istituto
Superiore di Giornalismo di Palermo alternando l’incarico di Direttore
Didattico con la docenza di Storia Contemporanea.
Ha ricoperto per oltre un decennio il
ruolo di Presidente del Comitato di Palermo dell’Istituto per la Storia del
Risorgimento Italiano fino a diventarne Presidente Onorario.
Ha condiviso la sua attività scientifica con
intellettuali e storici come Massimo Ganci, Santino Caramella, Gaetano Falzone,
Illuminato Peri, Romano Ugolini, Giuseppe Talamo.
Ha affiancato l’attività educativa,
culturale ed intellettuale con l’impegno civico svolto da consigliere comunale
a Capaci dal 1958 al 1962.
Vasta la sua attività bibliografica e i
campi della sua ricerca storiografica sul Risorgimento in Sicilia con
particolare attenzione al pensiero politico, alle istituzioni e ai principali
eventi della Sicilia post-unitaria, per i quali ha ottenuto prestigiosi
riconoscimenti.
Tra le sue opere si segnalano: Presenza democratica in Sicilia (1789-1820);
Giacomo Montalto, trent’anni di impegno
sociale (1890-1920); Lineamenti di
storia della storiografia; Istituzioni
carcerarie e ordinamento penale nella Sicilia borbonica; Capaci. Un comune tra due epoche (1943-2011). In
esse, lo studioso palermitano ha ricostruito le origini del pensiero
democratico in Sicilia; la figura di un protagonista della questione sociale
siciliana e del Movimento dei Fasci Siciliani dei Lavoratori; la storiografia
italiana, europea e siciliana dell’Ottocento; la struttura penale del Regno
delle Due Sicilie; la microstoria di una cittadina siciliana dal secondo
dopoguerra ai giorni nostri.
Di particolare e significativa importanza
scientifica il volume “Un’oscura pagina del Risorgimento in Sicilia: i fatti di
Alcara Li Fusi”, pubblicato a Palermo nel 1980 dalla prestigiosa casa editrice
la-Palma. Questo volume ha ricollocato, per generale riconoscimento del mondo
accademico, il drammatico momento di Alcara Li Fusi nel contesto storiografico
e scientifico attraverso l’analisi dei documenti conservati negli archivi
istituzionali di Palermo, Messina e Patti. Corredato da un imponente apparato
di fonti archivistiche, il volume è ancora oggi un punto di riferimento
imprescindibile non soltanto per l’approccio ai fatti di Alcara Li Fusi, ma
anche per lo studio delle dinamiche politiche e sociali della Sicilia nel 1860.
Come relatore, Pietro Siino ha partecipato
ad innumerevoli convegni sulla Storia del Risorgimento tenutisi in molti comuni
dell’Isola e fuori. È, inoltre, autore di diversi saggi pubblicati in riviste
scientifiche di importanza nazionale come “Rassegna Storica del
Risorgimento”.
Dopo la soppressione per legge delle
cattedre di Storia del Risorgimento dalle università italiane, Pietro Siino
vantava il primato di essere stato uno degli ultimi docenti di questa materia,
formando peraltro diverse generazioni di studiosi alla passione per la ricerca
storica contemporanea.
In occasione del 150° anniversario dello sbarco
garibaldino in Sicilia e poi del 150° anniversario dell’Unità nazionale,
celebrati nel 2010 e nel 2011, è stato solerte relatore nei tanti convegni
organizzati in proposito. Non ha però nascosto la sua particolare preferenza e
simpatia intellettuale per le iniziative del CO.RE.SI. SOMS SMS., che lo hanno
entusiasmato perché ponevano in evidenza l’attualità del mutualismo, del
solidarismo, di quell’antica scuola del dovere sociale di mazziniana memoria
sul quale si era formato e forgiato culturalmente non dimenticando gli ideali
del socialismo nazionale garibaldino. Una simpatia intellettuale che, nel corso
del tempo e degli incontri, è diventata anche simpatia umana e amicizia. Fino
all’ultimo ha serbato il ricordo di quei due magnifici anni trascorsi nel mondo
del CO.RE.SI. Un mondo che definiva di persone per bene, di lavoratori;
egli che si considerava un operaio nel senso mazziniano del termine. Non è un
caso che tra gli ultimi suoi scritti si trovi il saggio: In Sicilia il Risorgimento può attendere, pubblicato nel volume
editato dal CO.RE.SI.: Una grande
storia: le Società Operaie di Mutuo Soccorso in Sicilia dall’unità d’Italia a
oggi, nel quale legava le speranze del popolo siciliano all’auspicio di una
nuova, grande storia che – nel suo intimo – pensava dovesse nascere da uomini
semplici, lavoratori, per bene, come i tanti soci dei vari sodalizi che aveva
visitato.
Il CO.RE.SI. SOMS SMS non lo dimenticherà mai!
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