mercoledì 6 aprile 2016

GIUSEPPE CIAVIRELLA, In memoria di Pietro Siino

Il professore Pietro Siino era nato a Capaci, in provincia di Palermo, il 4 gennaio 1928. La sua vita, di uomo e di studioso, è stata intensa; vissuta con umiltà e generosità, con ironia e intransigenza. Ha dedicato le sue energie intellettuali e morali allo studio e all'insegnamento, ha coltivato la passione della ricerca storica e approfondito temi dell’età contemporanea siciliana e nazionale.
La sua produzione scientifica e la partecipazione come relatore a numerosi convegni di studio promossi da prestigiosi istituti culturali in Sicilia, in Italia e all’estero, attestano la sua chiara fama di storico attento e rigoroso.
Ha svolto quella che considerava una missione educativa dal 1949 al 2003, da maestro elementare e poi da docente universitario, insegnando nel Collegio Comunale di Veroli, in provincia di Frosinone, e successivamente all'Università degli Studi di Palermo, dove ha tenuto le cattedre di Storia del Risorgimento e di Storia della Storiografia.
Ha diretto con successo l’Istituto Superiore di Giornalismo di Palermo alternando l’incarico di Direttore Didattico con la docenza di Storia Contemporanea.
Ha ricoperto per oltre un decennio il ruolo di Presidente del Comitato di Palermo dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano fino a diventarne Presidente Onorario.
Ha condiviso la sua attività scientifica con intellettuali e storici come Massimo Ganci, Santino Caramella, Gaetano Falzone, Illuminato Peri, Romano Ugolini, Giuseppe Talamo.
Ha affiancato l’attività educativa, culturale ed intellettuale con l’impegno civico svolto da consigliere comunale a Capaci dal 1958 al 1962.
Vasta la sua attività bibliografica e i campi della sua ricerca storiografica sul Risorgimento in Sicilia con particolare attenzione al pensiero politico, alle istituzioni e ai principali eventi della Sicilia post-unitaria, per i quali ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti.
Tra le sue opere si segnalano: Presenza democratica in Sicilia (1789-1820); Giacomo Montalto, trent’anni di impegno sociale (1890-1920); Lineamenti di storia della storiografia; Istituzioni carcerarie e ordinamento penale nella Sicilia borbonica; Capaci. Un comune tra due epoche (1943-2011). In esse, lo studioso palermitano ha ricostruito le origini del pensiero democratico in Sicilia; la figura di un protagonista della questione sociale siciliana e del Movimento dei Fasci Siciliani dei Lavoratori; la storiografia italiana, europea e siciliana dell’Ottocento; la struttura penale del Regno delle Due Sicilie; la microstoria di una cittadina siciliana dal secondo dopoguerra ai giorni nostri.
Di particolare e significativa importanza scientifica il volume “Un’oscura pagina del Risorgimento in Sicilia: i fatti di Alcara Li Fusi”, pubblicato a Palermo nel 1980 dalla prestigiosa casa editrice la-Palma. Questo volume ha ricollocato, per generale riconoscimento del mondo accademico, il drammatico momento di Alcara Li Fusi nel contesto storiografico e scientifico attraverso l’analisi dei documenti conservati negli archivi istituzionali di Palermo, Messina e Patti. Corredato da un imponente apparato di fonti archivistiche, il volume è ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile non soltanto per l’approccio ai fatti di Alcara Li Fusi, ma anche per lo studio delle dinamiche politiche e sociali della Sicilia nel 1860.
Come relatore, Pietro Siino ha partecipato ad innumerevoli convegni sulla Storia del Risorgimento tenutisi in molti comuni dell’Isola e fuori. È, inoltre, autore di diversi saggi pubblicati in riviste scientifiche di importanza nazionale come “Rassegna Storica del Risorgimento”.
Dopo la soppressione per legge delle cattedre di Storia del Risorgimento dalle università italiane, Pietro Siino vantava il primato di essere stato uno degli ultimi docenti di questa materia, formando peraltro diverse generazioni di studiosi alla passione per la ricerca storica contemporanea.
In occasione del 150° anniversario dello sbarco garibaldino in Sicilia e poi del 150° anniversario dell’Unità nazionale, celebrati nel 2010 e nel 2011, è stato solerte relatore nei tanti convegni organizzati in proposito. Non ha però nascosto la sua particolare preferenza e simpatia intellettuale per le iniziative del CO.RE.SI. SOMS SMS., che lo hanno entusiasmato perché ponevano in evidenza l’attualità del mutualismo, del solidarismo, di quell’antica scuola del dovere sociale di mazziniana memoria sul quale si era formato e forgiato culturalmente non dimenticando gli ideali del socialismo nazionale garibaldino. Una simpatia intellettuale che, nel corso del tempo e degli incontri, è diventata anche simpatia umana e amicizia. Fino all’ultimo ha serbato il ricordo di quei due magnifici anni trascorsi nel mondo del CO.RE.SI. Un mondo che definiva di persone per bene, di lavoratori; egli che si considerava un operaio nel senso mazziniano del termine. Non è un caso che tra gli ultimi suoi scritti si trovi il saggio: In Sicilia il Risorgimento può attendere, pubblicato nel volume editato dal CO.RE.SI.: Una grande storia: le Società Operaie di Mutuo Soccorso in Sicilia dall’unità d’Italia a oggi, nel quale legava le speranze del popolo siciliano all’auspicio di una nuova, grande storia che – nel suo intimo – pensava dovesse nascere da uomini semplici, lavoratori, per bene, come i tanti soci dei vari sodalizi che aveva visitato.
Il CO.RE.SI. SOMS SMS non lo dimenticherà mai!

Nessun commento:

Posta un commento